Antonia Jannone inizia il suo percorso nel 1977 concentrandosi su di un’espressione artistica che fino ad allora non aveva trovato spazio: l’architettura.
Realizza le prime personali di insigni architetti: Leon Krier, Ernesto Bruno Lapadula, Giovanni Muzio, Gabetti & Isola, Aldo Rossi, Alberto Sartoris, Ettore Sottsass, Stefan Wewerka. In quegli anni il disegno di architettura usciva dalla funzione strettamente progettuale e diventava una forma d’arte autonoma, esprimeva un’idea poetica del mondo valevole per se stessa (Aldo Rossi, Massimo Scolari, Ettore Sottsass, Arduino Cantafora) alla stregua di G.P.Pannini, Joli o Hubert Robert.
Lo stesso accadeva per la scenografia, non più fondali dipinti ma un contesto tridimensionale inteso a creare un clima, un’atmosfera. Mostre di Nicola Benois, Ezio Frigerio, Margherita Palli, Pier Luigi Pizzi e altri.
Dal 1986 a questo indirizzo primario della galleria Antonia Jannone si affianca un interesse speciale per artisti e designers con un proprio inconfondibile linguaggio e proposito: Luca Pignatelli, Stefano Faravelli, Livio Marzot, Agostino Arrivabene. Nel design: Sergio Cappelli e Patrizia Ranzo, Nathalie Du Pasquier, Luigi Serafini, Borek Sipek, George Sowden e Nicoletta Branzi Morozzi.
Le ultime mostre sono state dedicate a: Mario Botta, Andrea Branzi, Alessandro Busci, Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Vittorio Gregotti, Steven Holl, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Marco Palmieri, Gaetano Pesce, Franco Raggi, Umberto Riva, Alvaro Siza, Ettore Sottsass, Sergei Tchoban, Velasco Vitali, Marco Zanuso Jr e altri.