"Sono nata a Milano nel 1989. Nel 2009 comincio a studiare psicologia all’università e questo percorso mi porta a vivere prima a Roma, poi Barcellona e Bologna per poi tornare a Milano dove vivo e lavoro attualmente. Fotografare è una cosa che faccio da quando ho memoria, ho una macchina fotografica tra le mani fin da bambina e i miei occhi si posano, da sempre, su ciò che mi è caro e voglio ricordare, ha una funzione di diario più che di ricerca estetica.
Non è una passione la fotografia ma un bisogno, il bisogno di raccontare e immortalare il tempo e lo spazio che decido di portare con me, i ricordi che scegliamo finiscono per dare una forma al passato come al futuro. Quello che mi affascina sono le storie, in tutte le loro forme, chi le ascolta e chi le racconta e le immagini, come parole, formano i racconti delle nostre vite; non solo materiali, ma anche e soprattutto inconsce, intime e a volte nascoste.
Con il tempo la fotografia diventa ricerca e lavoro, adopero in egual misura strumenti analogici e digitali. Nel 2017 partecipo alla prima mostra collettiva a Palermo presso il centro internazionale di fotografia diretto da Letizia Battaglia con un trittico che racconta il mio rapporto con la vista, gli occhi e con gli occhiali che sono costretta a portare da sempre. È la prima volta in cui mostro pubblicamente un mio racconto, definizione dei miei lavori che preferisco piuttosto che chiamarli progetti. L’anno dopo partecipo all’edizione torinese di Paratissima dove vengo premiata nella categoria 15 migliori artisti con il mio racconto sulla luce “Through the light of reminescence”. Grazie all’incontro con Laura Tota partecipo nel 2019 alla collettiva di Imagination a Parigi, presso la galleria Joseph Turenne.
A Gennaio 2020 torno a Paratissima nella sua edizione Bolognese.
Parallelamente ho preso parte a un progetto di curatela chiamato Homemade Gallery, insieme a 3 amici abbiamo portato per due anni di seguito artisti, senza limitazioni di genere, ad esporre i loro lavori all’interno di case private trasformate in gallerie.
Professionalmente mi sono avvicinata al mondo della fotografia di design e architettura, ma il mio linguaggio di ricerca fotografica personale rimane il reportage." Vera Caleca