Elena Carozzi è un’artista visiva. Nella sua ricerca parte da una profonda conoscenza delle materie e delle antiche tecniche della pittura per attraversare e mettere in relazione pratiche e linguaggi oltre la dimensione del quadro.
A partire dalle ritualità del quotidiano, dalla relazione con gli oggetti domestici e dall’immersione nella natura, costruisce il suo archivio di immagini e visioni che orientano il gesto come processo continuo di investigazione della forma, dei supporti e delle tecniche, in un’espansione che va dal dipinto alla tappezzeria/wallpaper, dalle ceramiche ai tessuti dipinti e ricamati. La necessità di entrare nel corpo profondo delle cose, della terra e della vegetazione, definisce il vitalismo organico della sua pittura, dove materiali di origine pittorica, come olio, pastelli, gessetti e matite, si stratificano e si relazionano a tecniche diverse come il ricamo e la pittura su terra cotta. Il ricamo, usato al di là di ogni virtuosismo tecnico, connette la dimensione della pittura a quella del lavoro artigianale e mette altresì in relazione la preziosità del supporto della tela di seta con la traccia sommaria e materica del filo inteso come segno grafico e gesto pittorico.
Da questa investigazione estesa e plurima della pittura prendono forma installazioni e ambienti espositivi in cui si sovrappongono opere, supporti e materiali, intesi come tracce di un racconto in continua trasformazione.
Da un testo critico di Lara Conte
Oltre a una ricerca di ambito artistico Elena Carozzi collabora con professionisti e aziende per la realizzazione di collezioni legate ai loro marchi, nel campo del tessile per l’arredo e del wallpaper. Queste esperienze fanno sì che le sue competenze si approfondiscano relativamente ai passaggi tecnici tra arte e produzione industriale.
Attualmente collabora con Somma industria tessile e Lizzo Fabric per le collezioni di wallpaper.
Nel campo dell’interior design le sue collaborazioni con i professionisti del settore si basano su progetti tailor-made, attingendo sia dall’archivio pittorico e da prototipi dipinti a mano sia dallo sviluppo del Printed Wallpaper messo a punto in anni recenti.
Dal 2002 espone le sue opere in spazi pubblici e gallerie private.
Ha tenuto mostre personali presso la Galleria Galleria Antonia Jannone di Milano con la quale collabora dal 2005.
È stata una delle fondatrici del gruppo di ricerca "tra lo Studio", con le artiste Beatrice Meoni, Maja Thommen, Phillippa Peckham e Silvia Vendramel. Dalla condivisione delle loro pratiche, con modalità legate al dialogo e alla ridefinizione dei confini dell'autorialità, sono nati quattro progetti espositivi tenutisi tra il 2015 e il 2016. Queste mostre si sono discostate dal modello dell'esposizione collettiva e hanno offerto nuove possibilità di intervento in cui la mescolanza e l’accostamento di linguaggi e idee ha consentito nuove prospettive e possibilità di riflessione sul lavoro individuale.
Con Valentina Giovando ha ideato numerosi allestimenti e progetti espositivi. Nel 2020 insieme hanno partecipato al ciclo di mostre presso il Laboratorio della Sedia Leggera di Chiavari con il progetto "Il Salotto Buono". Nel 2023 hanno ideato la mostra Mnemosine nel Castello Visconteo di Pavia.


